Aggiornamento sperimentazioni Huntington - Agosto 2022

Sperimentazioni sulla Malattia di Huntington: aggiornamento su Vibrant-HD (Novartis) e AMT-130 (uniQure).

Seguiamo con attenzione, come sempre, gli sviluppi delle sperimentazioni in corso sull'Huntington. Purtroppo arrivano notizie non troppo incoraggianti sugli studi di Novartis (con branaplam) e UniQure (terapia genica con AMT-130).

Seguiamo con attenzione, come sempre, gli sviluppi delle sperimentazioni in corso sulla malattia di Huntington. Purtroppo, registriamo notizie non particolarmente incoraggianti per quanto riguarda gli studi clinici di Novartis (con branaplam) e UniQure (terapia genica con AMT-130).

Entrambi perseguono la strategia della riduzione dell’huntingtina, sia quella mutata che quella di lunghezza normale – sebbene con strumenti diversi - per contrastare la malattia di Huntington.

I fatti:

Il 5 agosto 2022 Novartis ha annunciato la sospensione temporanea della somministrazione del farmaco sperimentale branaplam, per tutti i partecipanti allo studio Vibrant-HD (fase II).

Motivo: in alcuni partecipanti trattati col dosaggio più alto sarebbero stati riscontrati profili di neurotossicità in periferia (neuropatia periferica). I nervi periferici conducono gli impulsi elettrici ai muscoli degli arti e, per esempio, ci consentono di muoverci, di camminare, di scrivere etc… così come di avvertire la sensibilità al tatto delle dita delle mani.

Branaplam è un farmaco che si distribuisce nel cervello e nei tessuti periferici.

Viene somministrato per via orale nella sperimentazione Vibrant-HD.

La sospensione temporanea non implica la completa interruzione dello studio - come spiega Novartis - ma è opportuna per acquisire informazioni sulla reversibilità degli effetti neuropatici del farmaco, per capire se sia opportuno riprendere lo studio con somministrazioni di dosi più basse del farmaco.

In Italia, ad oggi 6 pazienti sono stati inseriti nello studio, tre presso l’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza (Squitieri) e tre presso l’IRCCS Carlo Besta (Mariotti) con visita di screening, per cui nessuno di loro ha ancora ricevuto il farmaco (o il placebo). Attendiamo con ansia di capire come si procederà e se ci saranno elementi convincenti e prudenti per continuare.

 

L’8 agosto 2022 uniQure ha diramato un comunicato in cui informa che reazioni avverse, severe ed inattese, si sono verificate in 3 dei 14 partecipanti allo studio con AMT-130 trattati col dosaggio più alto. Tutti e tre adesso si sono rimessi e stanno bene. Hanno avuto reazioni infiammatorie localizzate, forti mal di testa e sintomi correlati. Il Comitato Esterno di Monitoraggio sulla Sicurezza del farmaco non ha riscontrato profili di tossicità tali da proporre l’interruzione della fase sperimentale.

L’azienda ha tuttavia deciso, in via precauzionale, di ritardare temporaneamente la somministrazione dei dosaggi più alti (quelli più bassi continueranno ad essere somministrati), fino alla prossima relazione del Comitato, attesa nell’ultimo quadrimestre dell’anno.

AMT-130 è un farmaco veicolato attraverso l’uso di un vettore adenovirale direttamente nell’encefalo con procedura neurochirurgica. Induce una riduzione continua dell’huntingtina condizionandone la degradazione. Rispetto a Vibrant-HD, una volta somministrata, non può essere interrotta e dura per sempre.

Situazioni critiche possono verificarsi durante le sperimentazioni”, afferma Ferdinando Squitieri. “Ciò che personalmente mi preoccupa è il comune denominatore tra gli studi di Roche (Generation-HD1 interrotto mesi fa), di Novartis e di UniQure, ovvero tutti e tre interferiscono sia con la proteina sana che con quella mutata. In alcuni – per fortuna pochi - partecipanti a tutti e tre gli studi si sono riscontrate alterazioni infiammatorie a dosaggi alti. Dobbiamo augurarci che situazioni analoghe non si verifichino, nel lungo periodo, anche per i dosaggi più bassi e che i dosaggi più bassi siano in grado di produrre concreti vantaggi clinici”. 

"Siamo consapevoli che queste notizie porteranno un po' di sconforto nella comunità dei pazienti, ma non dobbiamo dimenticare di guardare il lato positivo: in primo luogo, gli studi non sono stati interrotti, ma proseguono con maggiore cautela; in secondo luogo, un supplemento di analisi dei dati non può che aiutare ad indirizzare gli sforzi della ricerca nella direzione giusta. Ricordiamoci che è la prima volta che si prova a colpire direttamente la causa della malattia di Huntington (la proteina huntingtina) e dunque sono necessari diversi tentativi. Invitiamo tutti a non perdere la speranza e la fiducia nella scienza.", commenta Barbara D'Alessio, Presidente della Fondazione LIRH.

 

Per ulteriori approfondimenti sulla sospensione di Vibrant-HD, leggi QUI